Coronavirus. Petriccioli (Cisl), in Toscana licenziato sindacalista sulla base del sospetto. Pronti a difendere diritto d’opinione

Roma, 21 giugno 2020 – “Per l’AUSL Toscana Centro è sufficiente un’intervista al TG2 per decidere di licenziare in tronco un sindacalista scomodo, dopo un’intervista anonima che aveva per oggetto la gestione dell’emergenza Coronavirus all’ospedale San Giovanni di Dio di Torregalli. Un’azione vergognosa, antisindacale ed arbitraria, fondata esclusivamente sul sospetto, nonostante l’operatore socio-sanitario abbia più volte ribadito di non essere lui il soggetto intervistato”. Lo dichiara, in una nota stampa, il Segretario Generale della Cisl Fp, Maurizio Petriccioli, riferendosi al licenziamento di un dirigente sindacale nell’Ausl Toscana Centro.

“L’Azienda, dopo aver usato un suo dipendente – prosegue -, lo scarica perché, in rappresentanza dei colleghi, ha denunciato più volte pubblicamente i rischi a cui erano quotidianamente esposti i colleghi nella gestione del covid-19. Una resa dei conti in piena regola contro una voce scomoda, sempre fuori dal coro, punita con un pretesto totalmente infondato”.

“Stiamo assistendo – conclude Petriccioli – ad una palese condotta antisindacale in violazione della legge 300/70. Chiedo al Presidente Rossi di interessarsi immediatamente alla vicenda e ai dirigenti della struttura di procedere con l’immediata reintegra del dipendente. Siamo pronti a tutto per tutelare la democrazia e i diritti costituzionalmente garantiti nonché l’immagine della nostra organizzazione sindacale, in tutte le sedi, già nelle prossime ore”.