Pa: Cgil Cisl Uil, risorse contratto a retribuzioni tabellari causa blocco prolungato

Pa: Cgil Cisl Uil, risorse contratto a retribuzioni tabellari causa blocco prolungato | Cisl Fp | Funzione Pubblica

Roma, 3 aprile – “L’avere destinato tutte le risorse finanziate alle retribuzioni tabellari è stata una scelta di Cgil Cisl Uil proprio in considerazione del prolungato e ormai insopportabile blocco. Scelta concordata con l’Aran e inevitabile, considerate le aspettative dei 260.000 lavoratrici e lavoratori del Comparto delle Funzioni Centrali”. Ad affermarlo in una nota unitaria sono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa in merito a quanto sostenuto dalla Corte dei Conti che, “certificando la compatibilità economica del nuovo Ccnl delle Funzioni Centrali, ha espresso nella sua delibera alcune considerazioni sui contenuti che ci permettono di ribadire, e ancor meglio specificare, quanto sostenuto nei giorni scorsi, a proposito di qualità del nuovo Contratto Nazionale delle Funzioni Centrali”.

L’aumento del 3,48% delle retribuzioni, spiegano i tre sindacati, “è superiore al tasso di inflazione programmata negli ultimi tre anni, calcolato con qualsivoglia parametro. Certamente non parliamo di un completo ristoro del potere d’acquisto perso in oltre 8 anni di blocco contrattuale, ma possiamo affermare adesso di avere riaperto decisamente un processo di accrescimento delle retribuzioni che da troppo tempo era atteso”. Da qui la scelta di destinare le risorse finanziate alle retribuzioni tabellari. 

“Noi sosteniamo da tempo – proseguono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa – la necessità e urgenza di liberare risorse importanti per riconoscere maggiore retribuzione accessoria, per aggiornare il sistema delle indennità, rifinanziare progetti di accrescimento della produttività, assegnare maggiori finanziamenti alle carriere ma, vorremmo rammentare, che il principale ostacolo sul percorso, che anche la Corte dei Conti giudica necessario, è rappresentato non tanto dagli orientamenti e dalle scelte del nuovo Ccnl bensì dal blocco stabilito dal D.Lgs. 75 del 2017 che all’art. 23 comma 2, fissa il tetto alle risorse destinate al trattamento accessorio con riferimento allo stanziato del 2016”. 

Insomma, aggiungono, “anche a voler agire più in armonia con le indicazioni della Corte dei Conti, che vorremmo ribadire non hanno impedito la certificazione del Ccnl, è proprio l’aver fissato un tetto di tale entità che ha reso impraticabile il percorso indicato dalla Corte. Nonostante questi vincoli il nuovo Ccnl delle Funzioni Centrali rafforza la certezza di destinazione di una quota prevalente delle risorse variabili alla performance e incentiva la contrattazione di sede, laddove l’innovazione organizzativa può incidere, in maniera significativa, a generare l’incremento della produttività”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa.